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Ginkgo biloba

E’ una pianta antichissima. Centocinquanta milioni di anni fa, nelle terre oggi chiamate Asia, Europa e America del Nord, si estendevano immense foreste di Ginkgo abitate da dinosauri e da altri animali preistorici, poi tutto quell’ambiente scomparve. La Ginkgo no e c’è da immaginarsi l’emozione quando, nel 1754, una spedizione botanica trovò che in Cina delle piante di Ginkgo biloba erano sopravvissute a tutte le ere geologiche.

La Ginkgo appartiene ad un phylum genetico estinto che era presente prima della differenziazione fra gimnosperme e angiosperme. Infatti questa immensa e bellissima pianta presenta caratteristiche dei due gruppi. E’ certamente la pianta a semi più antica.

Dimensione, tronco e corteccia

Grande albero che può arrivare a 30 metri di altezza. La corteccia è liscia da giovane con colore grigio-argenteo, poi assume un colore marrone scuro e presenta delle costolature suberose evidenti.

Foglie

Le foglie sono caduche,  hanno la tipica forma a ventaglio, leggermente incisa e posseggono numerose venature, sono di colore verde o giallo al momento dell’abscissione.

Strutture riproduttive

Il Ginkgo è una pianta dioica ossia a sessi separati. La maturità sessuale si ha verso i 30-40 anni e l’impollinazione, anemofila, avviene a primavera.

Frutto

Bacche puzzolenti color violaceo.

Non si deve mettere a dimora la pianta femminile.

Possibili impieghi

Viene impiegato come pianta ornamentale e da alberatura stradale perché resiste bene alle avversità climatiche e all’inquinamento,

Preferisce una buona illuminazione e non ha esigenze pedologiche particolari.